Lo scienziato genovese spiega come la dieta mima-digiuno possa diventare uno strumento per rallentare l’invecchiamento e migliorare la salute.
Valter Longo è considerato un’autorità nel campo della longevità. Fin da bambino ha maturato la consapevolezza che la vita potrebbe essere prolungata con le giuste scelte. Nato a Genova da genitori originari di Molochio, paese calabrese rinomato per la presenza di molti ultracentenari, ha intuito presto quale sarebbe stato il filo conduttore della sua vita: migliorare la qualità e la durata dell’esistenza umana. Oggi guida il Longevity Institute dell’University of Southern California ed è l’ideatore della cosiddetta dieta mima digiuno, regime alimentare che non promette scorciatoie per dimagrire ma punta su sani principi nutrizionali, sull’impegno quotidiano e sull’attività fisica costante, ritenendo che i farmaci debbano essere utilizzati solo se necessario.
La dieta mima digiuno, reset periodico per il corpo
Secondo Longo, il cibo assume un ruolo quasi terapeutico, in quanto ha effetti che vanno ben oltre il semplice apporto calorico. Mangiare in modo equilibrato per l’esperto significa sostenere gli organi vitali piuttosto che focalizzarsi esclusivamente sulla perdita di peso.
Ha creato – così – una dieta che simula il digiuno: per cinque giorni – da ripetere ogni tre-sei mesi – il piatto principale a pranzo e cena è costituito da zuppa, a base per esempio di funghi, pomodoro o un minestrone con quinoa.

Per gli spuntini, sono previsti cracker di kale, barrette al cioccolato, olive salate o all’aglio, mentre tra i drink è previsto un succo d’arancia.
Longo afferma che, dopo tre cicli, molte persone presentano un’età biologica inferiore di circa due anni e mezzo rispetto a quella anagrafica. Lo stesso, però, raccomanda vivamente di non intraprendere simili regimi in autonomia, ma di consultare specialisti, poiché considera come errore grave il pensiero di poter gestire tutto da soli.
Abitudini personali e filosofia del vivere bene
Lo stile di vita di Longo riflette la coerenza del suo pensiero: colazione a base di frisella integrale proveniente da Altamura, guarnita con crema artigianale di mandorle e cacao, pranzo che spesso salta, seguito da merenda con tè e biscotti, nonché una cena che predilige il pesce accompagnato da circa settanta grammi di pasta con legumi.
L’esercizio fisico è – secondo Longo – davvero essenziale, mentre riguardo agli alcolici sostiene che tre bicchieri di vino a settimana siano accettabili, a meno che non vi siano fattori di rischio, come può essere la familiarità con i tumori al seno.
Non ritiene, però, utile rinunciare a ciò che può portare felicità. Anche il caffè comprare nella sua dieta quotidiana in dosi moderate: ne assume due al giorno. Non rinuncia neppure a qualche trasgressione culinaria, citando come proprio punto debole il panettone.
Longo respinge con fermezza l’idea che le proteine da sole costituiscano la via per dimagrire. Riserva i farmaci dimagranti a situazioni in cui ogni altra misura ha fallito in precedenza, facendo notare che l’uso prolungato può provocare effetti collaterali importanti: problemi gastrointestinali, pancreatiti, rischi per la vista e disturbi dell’umore.
Per lui il mangiare bene non è solo nutrirsi, bensì un metodo per vivere in salute quanto più a lungo possibile. Il suo obiettivo personale, ha spiegato, è raggiungere i 120 anni.